2025 © Creato da Giovanni Morra

Qui Teverola

 

Storia, Arte e Poesia by Giovanni Morra

LA NASCITA DI TEVEROLA

20-02-2025 19:14

Giovanni Morra

STORIA,

LA NASCITA DI TEVEROLA

Facendo, pertanto, riferimento al sistema di collegamenti delineato, possiamo rilevare che nella nostra area di interesse esisteva uno snodo viario......

di Giovanni Morra

 

Per spiegarsi la causa generatrice e la natura del primo aggregarsi di case, bisogna necessariamente ricondursi al sistema di collegamenti viari originariamente esistente e alla sua correlazione con le caratteristiche fisiche del territorio. Sono questi, infatti, gli elementi fondamentali imprescindibili che, in relazione alle altrettanto necessarie componenti di natura storico-sociale, creano le condizioni per il costituirsi di un insediamento umano e per il suo successivo sviluppo.

A tal proposito, si può far riferimento alla planimetria elaborata dal prof. Enzo Di Grazia nel suo saggio Le vie osche nell’agro aversano sulla quale mi sono permesso di differenziare con i colori alcuni elementi geofisici e infrastrutturali.

 

Le principali strade che fin dall'epoca osca attraversavano il territorio campano tra Capua e il litorale flegreo erano la Via Atellana (colore giallo)e la Via Campana (colore arancione)

Entrambe avevano inizio da Capua, ma mentre la prima conduceva a Neapolis passando per Atella (situata nel territorio di Sant'Arpino), la seconda, diretta a Puteoli(Pozzuoli), sfiorava l’area che accoglierà il borgo di Teberola e, subito dopo, quella che ospiterà il nucleo originario di Aversa.

Un tratto di questa strada nel territorio teverolese è l'attuale via Campanello, a tutti ben nota per l’ubicazione del plesso scolastico. Se facciamo caso alla sua direzione, considerandoci posizionati su detta strada con le spalle rivolte verso Aversa, ci rendiamo conto che essa risulta perfettamente in prosecuzione della via proveniente da Santa Maria Capua Vetere (la via Campana), a differenza di via Roma, realizzata in epoca angioina, che, innestandosi sulla via Campana all'altezza, grosso modo, del bivio per Casaluce, presenta un’angolazione verso est che la pone in direzione allineata col centro di Aversa.

Da Atella si dipartivano altre due strade che andavano in direzione trasversale alla via Campana ed erano dirette una a Liternum (città scomparsa presso lago Patria) e l’altra a Volturnum (odierna Castel Volturno).

La prima (colorata in marrone) era la via Antiqua, di grande importanza nell’antichità, in quanto consentiva di raggiungere tutte le città greche della costa (Cumae, Puteoli, Neapolis) perché si collegava con la Litorale tirrenica che aveva un percorso assimilabile a quello della successiva Domitiana. La via Antiqua incrociava la via Campana nei pressi di Lusciano e il suo tracciato è stato identificato in parte con quello della strada che oggi da Trentola-Ducenta conduce verso Ischitella.

La seconda strada (colore viola), il cui percorso è stato definito più di recente, attraverso la rilevazione di diverse tombe ritrovate in varie località ma disposte in modo da seguire un andamento lineare che riconduce ad un’unica direttrice viaria, era diretta a Volturnum, ma presentava anche una deviazione per Cales. Nel suo percorso incrociava la via Campana a nord di Sanctum Paullum ad Averze (San Lorenzo di Aversa)cioè, non molto distante da Teberola, e pertanto ci riguarda molto da vicino.

Le due strade erano tra loro collegate con alcune vie di raccordo che consentivano a coloro che provenivano da Capua, seguendo la via Campana, non solo di recarsi a Cales, Volturnum, Sinuessa, ma, spostandosi sulla Antiqua, ancheLiternume alle altre città greche del litorale.

La Via Antiqua e la Volturnum all’epoca svolgevano un ruolo rilevante sul piano economico perché favorivano gli scambi commerciali tra gli Osci, che dediti prevalentemente alla produzione agricola occupavano le zone più interne, e i Greci, che sulla fascia costiera gestivano i traffici commerciali marittimi.

Alle strade principali si affiancavano diverse diramazioni che collegavano vari borghi sparsi nel territorio, tra i quali le fonti più antiche citano, già dal V secolo, Frignano, Casaluce, Aprano, Piro, Teverola. Ciò lascia pensare, essendo tali borghi ubicati in modo da seguire un percorso che partendo dal bivio per Casaluce si raccorda con la via per Volturnum, che il punto di deviazione per chi provenisse da Capua per spostarsi dalla via Campana verso le zone costiere, si trovasse più avanti di San Paulo de Averze e, precisamente, all’inizio di Teverola dove sussiste, appunto, il bivio per Casaluce.

Facendo, pertanto, riferimento al sistema di collegamenti delineato, possiamo rilevare che nella nostra area di interesse esisteva uno snodo viario di sicura rilevanza per l'antichità: il primo innesto sulla via Campana di una diramazione per le aree costiere, la qual cosa costituiva un fattore molto propizio per l’insorgere di infrastrutture utili e di supporto al traffico di viaggiatori e merci.

In sostanza, coloro che da Capua dovevano recarsi verso Liternum o Volturnum attraverso le direttrici est-ovest, oppure verso Puteoli seguendo la via Campana, e quelli che da quei luoghi tornavano, potevano trovare comodo fare tappa proprio in quello snodo per una sosta ristoratrice, dopo aver attraversato, o prima di addentrarvisi, un tratto boschivo denominato proprio per questo “Silva di Teberola”.

È presumibile, perciò, che prossima a quel bivio potesse trovarsi una stazione di sosta per l'abbeveraggio e la posta dei cavalli oltre che per il ristoro e il pernottamento dei viandanti, e si può supporre anche la presenza, in epoca romana, di postazioni militari per il controllo del transito di uomini e merci, come risulta avvenisse per altri punti strategici (a Quarto per esattezza) della stessa via Campana. Ed è così che probabilmente nasce Teberola.

Concludo adesso riportando quanto scrisse anni addietro l’avv. Loreto Dello Vicario in merito alla via Consolare Campana e reiterando una sua mirabile proposta che avrebbe dovuto trovare il consenso entusiastico di cittadini e amministratori politici mentre invece è rimasta inascoltata fino a oggi.

I ragazzi di Teverola che prima e dopo degli anni '40 per raggiungere la Scuola Professionale S.Lorenzo nel Borgo di Aversa preferivano inerpicarsi per il sentiero campestre "pe' campaniello" o “addereto campaniello", appresero non dai libri di scuola quanto antica e gloriosa fosse la terra in cui erano nati, lo appresero quel giorno in cui s'accorsero che sotto i loro piedi, tra le erbe e i papaveri, spuntavano delle selci millenarie: era l'antico percorso della Via Consolare Campana.

Diamo lustro e decoro al nostro paese se è vero che gli spetta. Cancelliamo la ridicola incultura di Via Campaniello o via Campanello.

Noi sommessamente ci permettiamo di sollecitare chi di competenza a modificare con Via Campana o Via Consolare Campana.

Questa non è stata una viottola per pecore e armenti scampanellanti ma fu la strada delle legioni romane che salpavano da Miseno per raggiungere l'Asia o l'Africa, di Pietro e Paolo giunti a Pozzuoli dall'Oriente e diretti a Roma, dell'ultimo viaggio dell'imperatore Tiberio. Non priviamo il nostro paese di questa importante memoria.” (Loreto Dello Vicario)

 

Giovanni Morra

strade-dellantichità.jpeg