"La ruota della vita” è una poesia profondamente affettuosa e riflessiva, rivolta ai figli.
La ruota simboleggia un sistema sociale e lavorativo che assorbe ora i figli, come un tempo aveva fatto con i genitori, i quali continuano a seguirli col loro sguardo amorevole proprio come accadeva sulle giostre della loro infanzia.
È un’immagine particolarmente suggestiva che sottolinea il rapido scorrere del tempo e invita a riflettere sull’inesorabile susseguirsi delle fasi della vita, legate da un filo invisibile che connette passato e presente.
I ritmi frenetici della vita riducono il dialogo a "fugaci parole" e "succinti pensieri", tuttavia, anche in questi frammenti, emerge la consapevolezza di un legame saldo e carico di significato.
Intanto, i genitori raggiungono il “belvedere della vita”, forte metafora che evoca un punto di osservazione privilegiato, da cui contemplare quegli aspetti incantevoli della realtà che, nel frenetico turbinio quotidiano, spesso sfuggono.
Nell’ultima strofa si avverte una nota di malinconia: la consapevolezza che questa auspicata serenità potrebbe rimanere solo un sogno, ostacolata dalle insidie quotidiane dell’esistenza. Tuttavia, nel cuore di un genitore, la vera isola felice resta indissolubilmente legata al sorriso dei figli e alla gioia di vedere le loro vite aprirsi al futuro.
"La ruota della vita" si distingue per la sua capacità di intrecciare intimità emotiva e profondità riflessiva, attraverso immagini poetiche che esplorano temi universali come il legame familiare, il trascorrere del tempo e la ricerca di significato nella vita quotidiana.
La ruota della vita
Fugaci parole rubate
nelle affannose ore del giorno,
succinti pensieri elargiti,
con la mente rivolta agli impegni,
mal recepiti dal logoro udito.
Siete sulla ruota della vita,
a gestire il tempo che è vostro,
e noi ora, da fuori, a guardare,
come quando girava la giostra,
per cogliere ogni vivido gesto,
mentre giulivi sfuggivate alla vista.
Ad ogni giro siam lì, come sempre,
a lenire le ansie, a condividere gioie.
Abbiam lasciato la ruota che imbriglia
per fare nostro il tempo che è innanzi,
affacciarci al belvedere della vita
e scoprire, tra le fronde e le vie,
il profumo latente della poesia.
Ma resterà, forse, solo un bel sogno,
perché non c'è mai tregua agli affanni,
e troveremo fiori tra gli arbusti spinosi.
Ma la nostra isola felice sarà sempre lì,
dove si apra la vostra vita al sorriso.